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Mag

Adam Avikainen. CSI:DNR

Un’installazione che si compone di grandi dipinti e della proiezione di 333 immagini- indagini – fotografiche e lettere. Il suo lavoro spesso consiste nel raccogliere dati scientifici e sociologici.

Monitor è lieta di presentare la terza mostra personale dell’artista americano Adam Avikainen, dal titolo CSI:DNR. La mostra è una ulteriore tappa e evoluzione del progetto presentato lo scorso ottobre da Avikainen all’Haus der Kulturen der Welt, (Berlino).
La sua produzione artistica potrebbe essere vista come un triangolo in cui costantemente ruotano in ogni angolo fotografia, pittura e cinema. L’installazione presentata in occasione della mostra in galleria, si compone di tele dipinte su larga scala e di un intervento site specific con proiezioni di 333 immagini- indagini – fotografiche e lettere.

La sigla CSI fa riferimento alla serie americana Crime Scene Investigation, la seconda parte del titolo, Dipartimento delle Risorse Naturali, meglio articola e definisce il campo di interesse a cui l’artista si dedica da tempo. Buona parte del lavoro di Avikainen, consiste infatti nella raccolta di prove, dati scientifici e sociologici, e nel collegare punti nel tempo e nello spazio.

Adam Avikainen lavora principalmente con installazioni che fanno uso di diversi materiali combinati con i suoi scritti – come fossero racconti che si dipanano tra osservazioni idiosincratiche e scoperte scientifiche, calcoli e narrazioni proiettive, spesso raccontate da oggetti o cose.
Avikainen ci attira così in scenari che sono basati al contempo su previsioni razionali e su universi immaginari. Una corrente di fondo che percorre tutta la sua opera è il ridimensionamento della percezione umana e percezione di sé in relazione sia al micro e macrocosmo della natura e della geologia, situando il nostro corpo e la nostra mente nel continuum onnicomprensivo della natura.

In CSI:DNR, la natura diventa una scena del crimine all’interno di una storia in continuo divenire che riassume tutti gli elementi della vita dell’artista in un processo artistico esteso.
Riflettendo sull’intervento delle scienze naturali nel nostro presente, Adam assume il ruolo di “medium” e detective, mentre la pittura diviene prassi, per espanderne il significato in un modo poetico e dare vita ad un’esplorazione narrativa in continua costruzione.

Le tele di grandi dimensioni, realizzate impiegando pigmenti naturali, ispirati ai luoghi e agli agenti atmosferici, dove sono stati concepiti, sembrano così assumere l’identità di esseri organici.
L’installazione site specific è composta da 333 lettere e dalla proiezione immersiva di 333 fotografie e manifesti raccolti dall’artista negli ultimi mesi. Il numero 333 non è arbitrario. Avikainen afferma che è il suo numero fortunato e fa riferimento al momento in cui da bambino assunse consapevolezza del tempo.

Adam Avikainen (1978, Shakopee, Minnesota) studied film theory and creative writing at the University of Southern California, video art at the University of Minnesota and time & space art at the Kuvataideakatemia in Helsinki.
Solo shows: 2015 Kaki Kuchi, Galerie Martin van Zomeren, Amsterdam; 2014 Adam Avikainen: CSI Department of Natural Resources, Haus der Kulturen der Welt, Berlin; 2012 Rambler’s Association, Artspace, Auckland, New Zeland; Animismus, House of World Culture,Berlin, Germany; 2010 Indigo Engine, A mountaintop in Japan; 2009 Karaeiga Swallow, Monitor Gallery, Rome; Chance Gut Flora, Sudachi Heights, Kamiyama, Tokushima.
Group shows: 2015 La Chose (The Thing), Delme’s Contemporary Art Centre, Delme, France (upcoming); 2014 10th Shangai Biennale, Shangai; Animism, HWP Ashkal Alwan, Beirut; 2013 Animism, Ilmin Museum of Art, Seoul, Korea; Animism, OCAT Shenzen, China; 2012 Taipei Biennale, curated by Anselm Franke, Taipei Fine Arts Museum, Taipei; Sincerly how am I talking – It’s moving from I to it , Hollybush Gardens, London, UK; 2010 No Soul for Sale, Tate Modern, London; Animism, Kunsthalle Bern, Switzerland; 2009 Slow Movement, Kunsthalle Bern, Switzerland.

Inaugurazione martedì 19 maggio 2015 ore 20 – 22

Monitor
via Sforza Cesarini 43a 44 Roma
mar – sab 13-19

Mostra visitabile fino al 12 luglio 2015

Image: Adam Avikainen, installation view at Berlin, Haus Der Kulturen Der Welt, 2014