Camera d’Arte

19
Set

WHITE FADES | Art, Science and Climate Change in the Polar Lands | I progetti in Artico di Roberto Ghezzi

L’Istituto Italiano di Cultura a Oslo presenta, giovedì 26 settembre 2024 alle ore 18,30, una mostra di arte contemporanea dedicata alla ricerca estetica dell’artista italiano Roberto Ghezzi dal titolo WHITE FADES, Art, Science and Climate Change in the Polar Lands a cura di Mara Predicatori. Un progetto ambizioso, frutto di studi e ricerche sull’Artico che l’artista porta avanti da diversi anni, in collaborazione con scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche e, in questa occasione, con il patrocinio di Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary e il supporto di Cartiera Magnani Pescia e Phoresta ETS, con l’obiettivo di indagare la natura e fenomeni connessi al cambiamento climatico, in chiave artistica. La personale di Ghezzi all’IIC di Oslo vede la collaborazione di Italia e Norvegia nella restituzione artistico-scientifica di un ampio progetto che intende ‘far parlare il ghiaccio’ coinvolgendo più partner nella condivisa volontà di diffondere e affrontare i temi ambientali ed ecologici attraverso il filtro poetico e critico, ad un tempo, dell’arte.

La mostra presenta opere realizzate da Roberto Ghezzi in due residenze artistiche, rispettivamente a Tassilaq (Groenlandia, 2022) presso The Red Housedi Robert Pieroni e alleIsoleSvalbard (Norvegia, 2023), presso lo Spitsbergen Artists Center; entrambe le residenze sono state realizzate in collaborazione con il CNR ISP (Istituto di Scienze Polari). Il contributo scientifico dei ricercatori Biagio Di Mauro e Fabiana Corami ha portato a interessanti scoperte relative lo scioglimento dei ghiacciai. In entrambe le esperienze l’artista ha lasciato che fosse la fusione del ghiaccio a lasciare tracce e dunque a produrre le sue opere. Nel primo caso producendo delle cianotipie da dilavamento; nel secondo un video prodotto dal rimontaggio di girati prodotti da telecamere trasportate dai rivoli di ghiaccio in rapido scioglimento. La particolarità della ricerca dell’artista è quella di produrre lavori artistici limitando più possibile il proprio intervento diretto. Egli, infatti, tramite un’attenta prassi preparatoria, fa in modo che siano i fenomeni naturali e gli elementi del paesaggio quali acqua, aria e ghiaccio a lasciare le loro tracce su supporti di diverso tipo in sperimentazioni sempre più ardite e rispettose della voce della natura. La traccia raccolta, non manipolata dall’artista, si trasforma così in una sorta di campione o referto analizzabile talvolta scientificamente per la sua neutralità.

A corredo della mostra vi sono inoltre delle cianotipie di paesaggi che documentano i luoghi attraversati e taccuini con gli appunti visivi e diaristici dell’artista. La mostra è l’occasione, non solo di immergersi nella contemplazione di opere artistiche di indubbia fascinazione estetica, ma anche, a partire dalla ricerca di Ghezzi, di riflettere sul cambiamento climatico in atto e interrogarci sull’agire umano rispetto a quanto sta avvenendo.

Titolo: WHITE FADES | Art, Science and Climate Change in the Polar Lands | I progetti in Artico di Roberto Ghezzi
Artista: Roberto Ghezzi
Curatela: Mara Predicatori
Oggetto: Arte contemporanea. Mostra personale con opere realizzate in due residenze artistiche nelle regioni artiche
Con la partecipazione scientificadella dott.ssa Fabiana Corami del CNR ISP
Con il patrocinio di: Palazzo Lucarini Contemporary Centro per l’Arte Contemporanea

Inaugurazione: 26 settembre 2024 ore 18,30

Periodo: dal 26 settembre al 15 novembre 2024
Orario visite:Lunedì-Giovedì 10.00-13.00; 14.30-16.00 Venerdì 10.00-13.00
In occasione di eventi serali dalle 18.30 alle 21.00 – INGRESSO LIBERO
Sede: Istituto Italiano di Cultura di Oslo
Oscars gate 56, 0258 Oslo – Norvegia
Tel. +47 40002790/92 – iicoslo@esteri.it
Ente promotore: Istituto Italiano di Cultura di Oslo (Norvegia)
Sponsor tecnico: Cartiera Enrico Magnani Pescia, Phoresta ETS

Si ringrazia il videomaker Leonardo Mizar Vianello (The Polar Stream, 2023)

Communication Manager: Amalia Di Lanno
info@amaliadilanno.com www.amaliadilanno.com

30
Ago

LAMIE di Claudio Palma, una riflessione sulla fragilità ambientale

La Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni ha riaperto le porte dello Spazio Purgatorio all’arte contemporanea. Nell’antico Oratorio della Confraternita del Purgatorio nel centro storico della Città Bianca è stato presentato LAMIE, progetto speciale tra fotografia, video e installazione dell’artista ostunese Claudio Palma, a cura di Ilaria Caravaglio. La mostra incentrata sul tema della Xylella, intende riflettere sulla fragilità ambientale e sulle attuali problematiche insorte a seguito dell’emergenza che ha colpito gran parte del territorio pugliese.

Il progetto è supportato da numerose associazioni pubbliche e sponsor privati, è patrocinato dal Comune di Ostuni, dal Gal Alto Salento e da Slow Food Piana degli Ulivi, e ha come partner A.M.O, Tàccaru e Millenari di Puglia, realtà che, in modalità differenti, operano attivamente per la tutela e per l’educazione alla conoscenza del territorio pugliese.

Attraverso le parole della curatrice entriamo in Lamie di Claudio Palma:

Una ricerca incrociata tra architettura e fotografia, le due principali competenze e passioni dell’artista Claudio Palma, ha visto germogliare, nel 2021, il progetto Lamie, inizialmente concepito come estensione di una tesi sperimentale in Architettura, incentrata sul turismo lento e su nuove pratiche di scoperta dei luoghi. Un progetto che matura nell’esigenza e nella ricerca di parole necessarie nel racconto della Xylella e che viene ora presentato al pubblico per la prima volta, fiancheggiando il dolore di un territorio che si intensifica, tra incredulità ed impotenza, di fronte alla rovina di centinaia di alberi, scheletri tra quel che resta degli ulivi secolari, nelle aree intorno ad Ostuni e nei suoi confini.

Con la mostra Lamie, Claudio Palma ci immerge in un racconto visivo potente e spettrale, in cui l’eredità millenaria di un territorio si scontra con la minaccia incombente causata da un batterio comparso circa undici anni fa e che, lentamente, sta spazzando via l’immagine, la sacralità, l’antica identità di un territorio.

Sono otto le fotografie presentate ai visitatori, frutto di un lavoro paziente, costruito attraverso lunghe esposizioni notturne, in cui l’artista ha sostato al cospetto delle lamie, le antiche architetture in pietra, un tempo presidio del paesaggio degli ulivi ora in pericolo. […]

Lamie non è solo una mostra fotografica, ma un invito a una riflessione scomoda. Ci interroga sul nostro rapporto con il territorio, sulla nostra colpa e sul nostro dovere di guardare ai luoghi in una scala temporale non più solo umana ma biologica ed ecologica. Sulla necessità di preservare la memoria e di costruire e celebrare un futuro realmente sostenibile […]

Questo Purgatorio, oltre a dare il nome al settecentesco spazio fisico, nel cuore storico di Ostuni, che accoglie oggi temporaneamente la mostra, può rivelarsi una pena temporanea, nella quale lasciare spazio ad un destino da riscrivere, in un futuro in cui un nuovo equilibrio tra natura ed opera dell’uomo è possibile.”

   

progetto: Claudio Palma | LAMIE
curatela: Ilaria Caravaglio
date: 23 agosto – 20 settembre 2024
sede: Confraternita del Purgatorio, via Alfonso Giovine, 1 – 72017 Ostuni (Br)
promotore: Galleria Orizzonti Arte Contemporanea Ostuni
patrocinio: Comune di Ostuni, Gal Alto Salento, Slow Food Piana degli Ulivi
partners: A.M.O. (Alberi Monumentali Ostuni), Tàccaru, Millenari di Puglia
supporto: Annavanna (Associazione Culturale e Sociale Giovanile), Comunità Laudato Si’ (Associazione per un’ecologia integrale), La casa di Pietra (Compagnia teatrale che promuove il teatro come processo educativo nelle scuole), Comenuovo Markek (associazione per un consumo consapevole delle risorse)
supporto tecnico: White Wall, Publiarte, Wemakers, Skillpress, Specchia forniture
main sponsor: Studio Flore e Venezia, Masseria Donnagnora, Galante
altri sponsor: Galleria delle Idee, Officine Tamborrino, Costruzioni Sirio, Jansen, Drogheria Pugliese, Pastificio Cardone, Marco Carani Nautica, Ostuni Touring, Terramadre Homes, Pace Gioielli, Casale Madre, Lamia Cervone
progetto grafico: Laura Castronovo Albanese
progetto di comunicazione social: Ivana Castronovo
sito web artistawww.claudiopalma.it

ufficio stampa: Amalia Di Lanno
LAMIE_CARTELLA STAMPA 

Immagini: Claudio Palma, Lamie, installation view,, 2024. Courtesy the artist

06
Ago

Flavia Bucci, Virginia Carbonelli, Daniela Daz Moretti | dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro

La Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni inaugura, venerdì 9 agosto 2024 alle ore 20,00 l’ultima proposta espositiva della stagione estiva all’interno della project room, una collettiva al femminile che pone in dialogo le opere di tre artiste: Flavia Bucci, Virginia Carbonelli e Daniela Daz Moretti. La mostra, dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro, a cura di Azzurra Immediato, intende esplorare tre differenti visioni in un vivido dialogo tra dimensioni. Il progetto è un invito a rintracciare nella collettività simboli e segni incisi che ci riuniscono all’origine di un’unica trama esistenziale.

Attraverso le parole della curatrice entriamo in questo sensibile ensemble in cui punti, linee e superfici si restringono per poi dilatarsi conducendo lo sguardo e il senso oltre il limite del visibile.

Flavia Bucci celebra il tempo come forma di poesia visiva, mediante cui gesti rituali trasformano lo spazio in una dimensione contemplativa. Attraverso un dialogo sottile tra l’effimero e l’eterno, le sue opere guidano in un viaggio attraverso i cicli della vita e della percezione umana, rivelando la bellezza nascosta nel transitorio. Virginia Carbonelli, con la sua grafia cromatica, crea un ponte tra pensiero e materia. Le sue opere non sono solo tracce visive, ma testimonianze di un dialogo silenzioso tra l’artista e il mondo, dove ogni segno e ogni linea rappresentano una riflessione profonda sull’essenza dell’anima e sulla memoria collettiva. Daniela Daz Moretti plasma il concetto di trasformazione attraverso i suoi nidi di creta, riflettendo un ritorno alle origini e una ritualità personale che fonde materia e memoria. Ogni opera si fa simbolo della continuità tra passato e presente, invito a riconsiderare il significato del tempo e della crescita interiore.

Dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro rappresenta una opportunità per immergersi nell’arte che sfida i confini, invitando il pubblico a riflettere e a esplorare le complessità dell’esperienza umana, seguendo il perimetro di quella geometria variabile che la galleria Orizzonti Arte Contemporanea reca con sé, definendo un invisibile ma sensibile spazio in cui insistono prospettive, pensieri, idee che ragguagliano sulla imprescindibile necessarietà del pARTicolare. Dai meandri atavici della Città Bianca alle dimensioni esplorate e mostrate dalle tre artiste, a segnare un percorso che pone il dettaglio come spazio di vita e, soprattutto, come varco di nuova esplorazione, priva di confini”.

Flavia Bucci, Virginia Carbonelli, Daniela Daz Moretti
dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro
a cura di Azzurra Immediato

Inaugurazione 9 agosto 2024 ore 20,00  Dal 9 agosto al 4 settembre 2024

La serata inaugurale vedrà la partecipazione della scrittrice e poetessa Mara Venuto
Reading poetico, lettura di poesie inedite e dedicate alle artiste

Orario visite:
dal lunedì al sabato 11.00-13.30 e 18.00-22.00 domenica solo mattina
INGRESSO LIBERO

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506 info@orizzontiarte.it – www.orizzontiarte.it
F: Orizzontiartecontemporanea

Communication Manager
Amalia Di Lanno
www.amaliadilanno.com – info@amaliadilanno.com

 

Immagini nel testo:
Daniela Daz Moretti, Nidi d’Acqua, impasto semire, tecnica mishima e ricerca personale smalti e fondenti, 2024
Virginia Carbonelli, Giochi di Blu su grigio, tecnica mista (acrilico, penna bianca, china, grafite, matita) su carta Ingres, 2018

Immagine in evidenza: Flavia Bucci, trame, china e acrilico su carta, 200×150, 2021

22
Lug

Di casa e patria, fly inwards fly homewards di Ufuk Boy e Doğu Çankaya

Alla Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni prosegue la bipersonale degli artisti turchi Ufuk Boy eDoğuÇankaya, dal titolo fly inwards fly homewards, a cura di Ipek Çankaya.

L’approccio curatoriale della mostra pone in evidenza la profonda introspezione degli artisti coinvolti necessaria per riflettere sulla questione casa/patria, il continuo dilemma dei nostri tempi. Questo approccio è un invito a esplorare i percorsi reali, emotivi e psicologici che conducono verso casa, con le riflessioni sull’esperienza in luoghi diversi a breve o lungo termine e la compagnia che favorisce questo viaggio.

La nostra epoca contemporanea è caratterizzata da diverse modalità di cambiamento dei luoghi dove vivere e da sfide per raggiungere questi nuovi luoghi in cui le persone stabiliscono la propria casa. Alcuni viaggi nascono da crisi, altri dalla ricerca deliberata dell’individuo.

L’indagine curatoriale della mostra è interessata alla rappresentazione poetica di situazioni di potenziale crisi, concentrandosi sull’elemento umano piuttosto che sulle teorie politiche a proposito di migrazione. Inoltre esplora la rappresentazione visiva del senso di libertà e della speranza per una vita migliore in un posto nuovo. Infatti si concentra sull’espressione attraverso la pittura e la scultura di ciò di cui le persone hanno bisogno personalmente e culturalmente nelle loro relazioni con l’ambiente, per questo gli artisti ci mostrano quello che sta a loro più a cuore e ciò di cui hanno più bisogno nella vita: di libertà, di serenità, di amicizia, di uno spazio fisico…

La mostra si concentra anche sull’importanza di avere il sostegno della comunità in cui si vive. Tutti insieme, questi fattori contribuiscono a far sì che una persona trovi la strada verso casa oppure un nuovo posto dove si sentirà accolta come se fosse a casa. Le parole chiave di questa mostra infatti sono: imparare a volare, senso di libertà, strade da percorrere, viaggiatore, migrante, stare a casa, stare all’estero e compagnia; mentre le sensazioni che più mette in luce sono i sentimenti umani fondamentali come il desiderio, la speranza, la curiosità, la preoccupazione, il dolore e la solidarietà che rimangono gli stessi indipendentemente dal tempo o dalla geografia. Ipek Çankaya

UFUK BOY     DOĞU ÇANKAYA
fly inwards fly homewards
a cura di Ipek Çankaya

visitabile fino al 7 agosto 2024

La mostra è in collaborazione con Halka Art Project Turchia

Orario visite:
dal lunedì al sabato 11.00-13.30 e 18.00-22.00
domenica solo mattina
INGRESSO LIBERO

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
info@orizzontiarte.it- www.orizzontiarte.it
F: Orizzontiartecontemporanea

Communication Manager
Amalia Di Lanno
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12
Lug

Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria

Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria è la prima mostra dedicata a un’artista contemporanea donna alla Galleria Borghese, e la prima esposizione romana dell’artista franco-americana, tra le più influenti del secolo scorso.

Ideata da Cloé Perrone e curata con Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith, l’esposizione, realizzata in collaborazione con The Easton Foundation e l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, è incentrata sul grande contributo della Bourgeois alla scultura e la profonda connessione tra la sua pratica artistica e la Galleria Borghese.

Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria intreccia la memoria personale dell’artista a quella collettiva del museo pubblico: il percorso espositivo attraversa alcune sale del Museo, il padiglione dell’Uccelliera e il Giardino della Meridiana – luoghi che Louise Bourgeois aveva esplorato con ammirazione durante la sua prima visita a Roma nel 1967.

Circa 20 opere scultoree che dialogano con l’architettura unica del Casino Borghese e con la sua collezione, sono incentrate sui temi della metamorfosi, della memoria e sull’espressione di stati emotivi e psicologici. Queste tematiche, esplorate anche dagli artisti della collezione Borghese, sono rinvigorite dalla lente contemporanea di Bourgeois, che offre nuove prospettive sull’esperienza umana, grazie anche alla sua straordinaria diversità di forme, materiali e scale, che le hanno permesso di esprimere una gamma di stati emotivi.

Il percorso artistico di Louise Bourgeois (1911, Parigi – 2010, New York), lungo sette decenni ha fatto progredire in modo significativo le discussioni critiche sull’arte contemporanea, incorporando i temi della psicoanalisi e del femminismo che da allora sono diventati centrali. Negli anni Sessanta, dopo un periodo di intensa psicoanalisi, inizia a lavorare con forme biomorfe, sperimentando il lattice, il gesso, la cera e altri materiali. All’inizio degli anni Novanta presenta il suo primo gruppo di Cells, strutture autonome, alcune simili a stanze, composte da elementi scolpiti, oggetti trovati e oggetti conservati nel corso della sua vita. Sono dell’ultimo decennio della sua carriera le opere realizzate con i tessuti.

Il suo rapporto con l’Italia e con le collezioni Borghese ha influenzato in modo significativo la sua pratica creativa. L’incontro con la collezione Borghese iniziò con gli studi di storia dell’arte al Louvre alla fine degli anni Trenta e si approfondì tra il 1967 e il 1972 con i soggiorni a Pietrasanta, Carrara e in altre città della regione, lavorando in diversi studi e realizzando numerose opere in bronzo e marmo.

Un decennio dopo riprende a frequentare l’Italia, producendo altre sculture tra il 1981 e il 1991.

Con la mostra Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria la Galleria Borghese conferma l’importanza del rapporto tra arte antica e contemporanea, diventando luogo di incontro e dialogo tra Maestri di epoche e provenienze diverse. Le installazioni contemporanee di oggi riaffermano e attualizzano ciò che la Galleria incarnava per Scipione Borghese: essere uno scrigno di tesori personali e un luogo per custodire un’eredità che va costantemente rinnovata, favorendo nuove letture della sua storia e della storia dell’arte.

In occasione della mostra, anche l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ospita un’opera dell’artista, allestita nel Salon de Lecture: No Exit, un’installazione formata da una scala incorniciata lateralmente da pannelli e da due grandi sfere situate alla sua base. Nella scala si trovano appese due forme di gomma a cuore, elementi ben celati e che possono essere sbirciati attraverso una piccola porta dietro la struttura.

L’esposizione è stata realizzata grazie al supporto di FENDI, sponsor ufficiale della mostra.

La mostra è accompagnata da un programma di incontri dal titolo Esistere come donna organizzati da Electa. Scarica il programma qui 

Hospitality partner della mostra: Hotel Eden, Dorchester Collection

LOUISE BOURGEOIS. L’INCONSCIO DELLA MEMORI

a cura di Cloé Perrone, Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith

La prima mostra romana, realizzata in collaborazione con The Easton Foundation e l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, dedicata alla pratica scultorea dell’artista franco-americana, in cui una selezione attenta di opere entra in profonda conversazione con la collezione della Galleria.

 21 giugno – 15 settembre 2024

Immagini in evidenza by Amalia Di lanno