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Mag

CECITÁ VERTICALE (atto unico)

Installazione performativa a cura di
Massimiliano Manieri e Mina D’Elia.
paesaggi sonori a cura di Meanwhile.in.Texas

In collaborazione con l’Associazione Movidabilia,
nell’ambito della Rassegna d’arte “spacescape”
Palazzo Di Lorenzo, via Mory, 1, Galatina (Lecce)

sabato 16 maggio 2015 – vernissage: ore 20.30

N.B.
accesso limitato a 2-3 visitatori per volta

CONCEPT
Quelli che viviamo sono gli ultimi giorni dell’uomo così come lo conosciamo?
È questo quesito apocalittico il primo che bisogna porsi – la riflessione si incentra sull’uomo – dobbiamo chiederci se davvero egli, con il suo stile di vita egoistico e basato sull’ Io, sulla ricchezza materiale e personale è meritevole di salvezza, oppure non convenga prendere atto del disastro perpetuato negli anni e optare per una “coscienziosa” estinzione, quale ultima via di salvezza per il pianeta Terra. Questa riflessione ci spinge ad un conflitto interiore, ognuno di noi si deve porre la domanda: sopravvivere in maniera così “bassa” o elevarci e regalare a questo pianeta una degna salvezza?
Da questa domanda emerge chiaramente la presenza di due mondi, due possibilità: un mondo “di sopra” e un mondo “di sotto”. Cinematograficamente trattato dai fratelli Wachowski, Manieri e D’Elia ci ripropongono il tema del mondo “simulato” in chiave realistica e lo fanno attraverso una performance che mette in contrasto/contatto, in maniera figurata, le due realtà. L’invito è quello di interrogarsi e scegliere, pensando criticamente a quello che è diventato il mondo oggi, tra: il “sopra”, rappresentante la “beata ignoranza”, che vive in una libertà solo apparente, pietrificata, soggetta dunque ad un controllo dell’individuo invisibile, oppure la parte di “sotto”, che ci invita, invece, ad interrogarci dentro allo scopo di giungere ad una nuova illuminazione e soluzione seppur nell’antro claustrofobico del nostro Io.
Un corpo sotto che con calma inverosimile, seppur costretto, torna all’origine con la semplicità del gioco. Un altro sopra che cerca di interrompere questo processo per poter “salvare” dalla follia e riportare alla luce chi si è perso, o forse per “paura” di una consapevole destabilizzazione di un mondo inverecondo e fittizio nella sua pseudo libertà.
L’uomo che dovrebbe deprimersi al pensiero che questo suo stato sia il punto massimo dell’evoluzione che per millenni lo ha contraddistinto, invece, davanti alla consapevolezza della morte vive una sorta di ebbrezza della sopravvivenza, non accorgendosi di come il suo ambiente (il suo mondo) sia ormai distrutto, pietrificato, destinato a perire immobile a causa della sua stessa vita e cieco davanti a ciò, vuole salvare la donna, a suo avviso prigioniera, ma in realtà quanto mai consapevole di cambio di rotta possibile solo attraverso l’abbandono del mondo “di sopra” e di quello che esso rappresenta; ricominciando volgendo lo sguardo altrove e ripartendo dal mondo “di sotto”, dove le acque pure continuano a scorrere ignare.

Are these days the last days of mankind as we know it?
This is the first apocalyptic question that must be asked. We must ask if this way of life based on selfishness and personal material wealth is worth saving, or if it’s the case to opt for a “conscientious” extinction. This reflection leads us to an inner conflict, each of us must ask: shall we survive in such a low way or elevate our soul in the ultimate action of giving the planet a decent new life?

From this question two worlds arise: the upper world and the down world. Just like the movie directors Wachowski did, the artists Manieri and D’Elia propose a ‘sham’ world in a performance that creates a contrast/contact between this two realities.
They invite the aufìdience to make a choice between the sham freedom and happy ignorance of the upper world, and the down world that obliges to wonder and get to a new awareness, despite the gloom of ourself and human solitude.

Il Curatore / Curator
Cristiano Cervino

L’evento (alla sua seconda tappa) mira alla promozione dell’arte e degli esponenti che meglio la rappresentano.
Per questo secondo appuntamento la rassegna si sposterà al Palazzo Di Lorenzo in via Mory a Galatina, con una “mostra evento” della durata di 2 settimane (dal 16 Maggio al 31 Maggio).

Il tutto fa parte di un progetto mirato ad avvicinare all’arte tipologie di pubblico sempre differenti, coinvolgendole su più piani emozionali. La mostra è patrocinata ed organizzata in collaborazione con l’Associazione Movidabilia, la quale si occupa della promozione e creazione di luoghi ed eventi accessibili, di conseguenza ci sarà l’occasione di rendere l’evento fruibile a tutti (descrizioni in braille, percorsi per non vedenti, guide per audiolesi, interpreti LIS, etc…).
La mostra sarà una collettiva, con un numero 4 artisti (oltre ai 2 performers): Zoi Pappa, Giovanni Longo, Pantaleo Musarò e Luciano Caggianello.

Immagine: cecità verticale, ph. Michele De Filippo