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Lug

Guido Guidi. Guardando a Est

Fotografie sui nonluoghi, prodotto della società contemporanea, divenuta incapace di integrare i luoghi storici, confinati e circoscritti alla stregua di curiosità o di oggetti interessanti.
Promossa dal Comune di San Vito al Tagliamento in collaborazione con il CRAF e la Regione Friuli Venezia Giulia, la mostra presenta una vasta selezione dei lavori realizzati nel corso degli anni dal Maestro di Cesena “guardando a Est”. I nonluoghi sono il prodotto della società contemporanea, divenuta incapace di integrare in sé i luoghi storici, ma invece confinati e circoscritti alla stregua di curiosità o di oggetti interessanti.

Guidi ha anticipato tutte le problematiche legate all’apparire dei non luoghi, e lo ha fatto poiché ha sempre inteso fotografare spazi ed oggetti da sempre esclusi da ogni attribuzione di significato e in genere dagli stessi sguardi coscienti delle persone che li incrociavano, ampliando così nello stesso tempo il terreno del fotografabile, mentre per altri aspetti, Guidi ha fatto parte di quella serie di fotografi attenti alla tradizione della sociologia critica di Baudrillard e alla definizione di iperrealismo economico – sociale quale risultato dell’ “…opposizione tra realtà e apparenza, tra verità e ingenuo, tra vita quotidiana e spettacolo..” (Mario Perniola, Scambio simbolico, iperrealismo, simulacro, in Aut aut, n. 170 – 171, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1979, pag.69) ed anche diversi fotografi americani, come i partecipanti nel 1975 alla mostra New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape, intesero dimostrare che l’affermarsi della cultura dei centri commerciali, dei motels e dei parchi industriali non doveva essere vista come un istanza di progresso: anzi la loro critica li indicava come segni estremi di un vero e proprio fallimento.
Le piccole città, che costituivano storicamente la struttura urbanistica del Friuli Venezia Giulia per come si era sviluppata nel corso dei secoli, oggi sono anch’esse svuotate dei loro abitanti e della loro storia, divenendo dei nonluoghi dove vi si transita ma non vi si abita, con evidenti quei dettagli che Guidi dal 1991 ha fotografato per conto del CRAF, dell’ATER di Trieste, a Gorizia sulle tracce del confine scomparso e infine dei Comuni di Lignano Sabbiadoro e San Vito al Tagliamento.

Guido Guidi ha insegnato a osservare, come le tracce di vita scritte su un muro o su colonne, una baracca dove raccogliere la legna in montagna, un segnale stradale, un bar, un supermercato; e poi gli interni delle aziende artigiane dove ancora convivono con (i pochi..rari) giovani operai, gli oggetti e i segni più disparati messi in evidenza, e con la sua poetica minimale, Guidi ha quindi introdotto tra i primi questi concetti rappresentando uno dei punti di maturazione unanimemente riconosciuti di tutta la storia della rappresentazione del paesaggio e dell’oggetto nell’arte.

Inaugurazione giovedì 23 luglio ore 19

Essiccatoio Bozzoli
Via Giovanni Fabrici, 31 San Vito al Tagliamento
gio-ven 16-19.30, sab e dom 10.30-12.30 e 16-19.30
3 euro

GUIDO GUIDI
dal 23 luglio all’11 ottobre 2015

Immagine: Guido Guidi, 4 aprile Gorizia