Tag: Residenza

28
Giu

THE POLAR STREAM, il nuovo progetto di Roberto Ghezzi alle isole Svalbard

Roberto Ghezzi, artista che pone al centro della propria ricerca l’“autorappresentazione” della natura e dei fenomeni naturali, il 12 luglio 2023 partirà per una nuova spedizione artistico/scientifica alle Isole Svalbard (NO), le terre abitate più a nord del pianeta, a Longyearbyen presso lo Spitsbergen Artists Center. Il progetto, patrocinato dall’Istituto Italiano di Cultura a Oslo, verrà realizzato in collaborazione con la dott.ssa Fabiana Corami del CNR ISP (Istituto di Scienze Polari), Phoresta ETS e il videomaker Leonardo Mizar Vianello.  

Come per la precedente spedizione a Tassilaq in Groenlandia, l’artista intende anche in questo caso tracciare la fusione dei ghiacci e restituire una rappresentazione del paesaggio artico facendo in modo che sia il fenomeno del cambiamento di stato dei ghiacciai a trascrivere in qualche modo sé stesso in termini artistici.

Roberto Ghezzi, infatti, da ormai un ventennio, ha parzialmente abdicato alla pratica pittorica creando nuovi approcci creativi in cui è la natura a sedimentare serie di tracce sulle proprie tele (le Naturografie, scrittura della natura su tela) o dove singolari fenomeni naturali trascrivono direttamente se stessi su supporti appositamente predisposti (es. cianotipie della fusione dei ghiacci). Grazie alla singolare ossessione artistica di restituire quanto più fedelmente i fenomeni naturali delegando alla natura la propria raffigurazione, in quasi due decenni Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia, Danimarca, Groenlandia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente, collaborando con i più importanti istituti di ricerca tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP, Arpa Umbria e Arpa Lazio, oltre che con associazioni come Greenpeace, WWF e Legambiente. Le sue opere possono essere descritte come delle oggettificazioni della natura che, da un lato, danno forma ad autentiche opere d’arte capaci di restituire una dimensione estetico-romantica del paesaggio senza un agito diretto dell’artista; dall’altra si presentano come singolari supporti per indagini di matrice scientifica sullo stato degli ambienti e su fenomeni ambientali ed ecologici.

Per la residenza alle Isole Svalbard – della durata di circa un mese – l’artista prevede di approfondire ulteriormente la ricerca avviata in Groenlandia nel 2022, riadattando ancora una volta ai propri fini l’antica tecnica cianografica ma a partire questa volta dall’impiego della videocamera e di immagini macro dei cristalli di ghiaccio in fusione. Le cianotipie (immagini fotografiche ottenute da carte fotosensibilizzate con sali d’argento) verranno realizzate sulla base di negativi di macro fotografie digitali o immagini, scattate mediante l’ausilio di un microscopio digitale, di cristalli prelevati in diverse parti delle Isole Svalbard. I video (macro) verranno invece realizzati mediante videocamere letteralmente “affidate” all’ambiente. Attraverso varie strumentazioni tra cui droni e piccole zattere galleggianti progettate al fine di sostenere le piccole telecamere, l’artista affiderà inquadrature e tempistiche di ripresa al movimento stesso del ghiaccio durante tutto il “percorso” di fusione, dalla fase solida a quella liquida. Questa particolare metodologia consentirà di fare diretta esperienza audiovisiva della delicata fase del cambiamento di stato del ghiaccio, come se fossimo all’interno del ghiaccio stesso e ne seguissimo il percorso. I materiali prodotti saranno poi resi in forma artistica attraverso video-installazioni artistiche e trasposizione cianografiche delle risultanze video-fotografiche.

Oltre a fornire una trascrizione del fenomeno che ferma in una singola immagine la decantazione di un processo, in questo caso, Ghezzi, grazie all’ausilio delle telecamere, introdurrà nella rappresentazione della fusione del ghiaccio anche la dimensione temporale e la rappresentazione delle dinamiche della trasformazione del ghiaccio dell’Artico in acqua. Tuttavia non sarà una “documentazione”, ma una autonoma trascrizione del fenomeno del disgelo, perfettamente in linea con la filosofia delle naturografie in cui l’artista, invertendo i ruoli, lascia che sia la natura a parlare di sé, a presentarsi quale essa è, mettendo in luce con l’assoluta spontaneità del reale, la sua più intima essenza.

Quanto in effetti emergerà, esattamente come per le precedenti spedizioni, sarà il frutto dell’alchemica capacità dell’arte di registrare sotto nuove vesti fenomeni naturali e rappresentarli attraverso i codici del contemporaneo e, dall’altro lato, frutto della capacità di lettura da parte del sapere scientifico di supporti non abituali.

Come per la residenza in Groenlandia, anche in questo caso, dopo la fase di studio e creazione delle opere durante la residenza alle Isole Svalbard, seguiranno contributi scientifico e critico-artistici per la fase divulgativa che prevedrà mostre, presentazioni, pubblicazioni, talk, incontri con studenti, sia in Italia che all’estero.

L’intera residenza artistica di Roberto Ghezzi sarà ad impatto neutro grazie al contributo di Phoresta ETS che compenserà mediante la piantumazione di alberi tutte le emissioni di CO2.

THE POLAR STREAM
un progetto di Roberto Ghezzi
a cura di Mara Predicatori

con il patrocinio di Istituto di Cultura a Oslo
in collaborazione con la dott.ssa Fabiana Corami CNR ISP – Istituto Scienze Polari
Elizabeth Bourne – Spitsbergen Artists Center, Phoresta ETS (Ente Terzo Settore)
e il videomaker Leonardo Mizar Vianello

residenza alle Isole Svalbard, Norvegia
Spitsbergen Artists Center – Vei 100.2 Longyearbyen Norway
dal 12 luglio al 5 agosto 2023

Communication & media relations
Amalia Di Lanno – info@amaliadilanno.com
❆ Immagine in evidenza: Roberto Ghezzi, The Greenland Project, Tasiilaq, 2022

30
Mag

Roberto Ghezzi | The Greenland Project, lo scioglimento dei ghiacci tra arte, scienza e sostenibilità

Il paesaggio naturale è da sempre il campo di ricerca artistico di Roberto Ghezzi. Dapprima indagato attraverso la pura pittura, negli ultimi anni l’artista toscano, affascinato dagli ambienti e dalle loro specifiche peculiarità, inizia ad operare sempre più immergendosi in essi e tentando di restituirne le specificità e l’essenza. Nascono così agli inizi del Duemila le Naturografie, tele letteralmente scritte dalla natura che l’artista lascia in terra o acqua e ritira nel momento in cui ritiene i sedimenti qui trasferitesi ne restituiscano in qualche modo il sembiante e il DNA. Si tratta di lavori che richiedono a Ghezzi lunghi tempi di realizzazione e portano l’artista a praticare e vivere l’ambiente naturale per lunghi periodi, sondandone caratteristiche, morfologie e divenendone empiricamente un ottimo conoscitore. A questa ricerca, a matrice pittorico/estetica, si affianca quindi, sempre più, anche un interesse scientifico tale da indurre l’artista a collaborare sovente con biologi e studiosi ed enti che si occupano di rilevare l’impatto che l’uomo ha sulla natura stessa.

In due decenni Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente (Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Umbria).

Nel caso della Groenlandia, la residenza – della durata di circa un mese presso la Red House di Tasiilaq – sarà funzionale a Ghezzi per tentare di restituire, in chiave artistica, il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai. A tal fine, questa volta, per trascrivere artisticamente su supporto tale fenomeno, Ghezzi ipotizza di usare la cianotipia, una particolare tecnica che prevede l’uso di carte fotosensibilizzate per rilevare il rapido mutamento dello spessore del ghiaccio.

Da ciò seguirà un interessante dialogo, sia preliminare, che successivo alla spedizione, tra l’artista e i ricercatori dell’Istituto di Scienze Polari del CNR. Artista e studiosi, infatti, intrecciando i reciproci sguardi e approcci, offriranno inedite chiavi di lettura dei fenomeni naturali contribuendo alla divulgazione e conoscenza, attraverso questa proficua collaborazione multidisciplinare, di suggestioni e rivelazioni su uno dei più problematici fenomeni naturali della nostra epoca.

The Greenland project di Ghezzi sarà incentrato pertanto sull’utilizzo della cianotipia a contatto che non utilizzerà tessuti ma una speciale carta fatta a mano secondo un antico procedimento, per accogliere i segni dello scioglimento del ghiaccio. L’artista, dopo un’accurata analisi dei luoghi più idonei – effettuata preventivamente sulle mappe e successivamente in loco – grazie al supporto di Red House, realizzerà delle cianotipie del ghiaccio in scioglimento nella zona di Tasiilaq sulla costa orientale della Groenlandia. La cianotipia è un’antica tecnica fotografica sviluppata dal fotografo e chimico inglese, John Herschel tra il 1839 e il 1842, che sfrutta la reazione di alcuni sali alla luce ultravioletta. Inserendo la carta fotosensibilizzata mediante sali al di sotto del ghiaccio, in una zona di confine dove il ghiaccio è in scioglimento nel mese di giugno, l’artista otterrà delle istantanee del fenomeno del suddetto cambiamento di stato.

L’obiettivo del progetto è quello di lavorare nello stesso punto per circa 25 giorni, realizzando cianotipie della stessa zona al fine di “fotografare” il fenomeno della liquefazione  e, quindi. dell’arretramento del ghiaccio -giorno per giorno- in un determinato luogo.

In tal modo, l’artista ipotizza di produrre un’immagine emblematica del fenomeno del ghiacciaio in arretramento (e della velocità con cui tale processo avviene), con quell’estetica che connota da anni la sua “pittura di paesaggio”. A tale lavoro,  per completezza e nell’intento di fornire alla ricerca artistica un supporto scientifico secondo la consueta logica che alimenta il lavoro di Ghezzi, sarà accompagnato un testo del Dott. Biagio Di Mauro del CNR – ISP sullo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia (ad es. sulla velocità dello stesso, sul cambiamento negli anni del fenomeno,  sulle possibili cause e conseguenze, ecc..).

All’esito della residenza artistica le creazioni e il testo scientifico (se del caso, accompagnato anche da visualizzazioni grafiche), saranno raccontate, pubblicate ed esposte attraverso i social, i media sia digitali che cartacei, la televisione e una mostra finale che raccoglierà tutta l’esperienza.

L’intera residenza artistica di Roberto Ghezzi sarà ad impatto neutro grazie al contributo di Phoresta Onlus che calcolerà e poi compenserà mediante la piantumazione di alberi tutte le emissioni di CO2 del progetto.

The Greenland Project 

lo scioglimento dei ghiacci tra arte, scienza e sostenibilità

Un progetto dell’artista Roberto Ghezzi

a cura di Mara Predicatori

in collaborazione con Biagio Di Mauro del CNR – ISP (Istituto di Scienze Polari)

con il supporto di The Red House di Robert Peroni e Phoresta Onlus e il contributo di Cartiera Enrico Magnani Pescia

Dal 15 giugno al 10 luglio 2022

Comunicazione e media relations
Amalia Di Lanno +39 3337820768 – info@amaliadilanno.com

Immagine in evidenza: Installazione per NATUROGRAFIE, Isole Lofoten, Norway, 2019. Courtesy the artist