Tag: Arte

30
Ott

CHRISTIANE LÖHR

Il lavoro di Christiane Löhr nasce dal contatto diretto con la natura nella quale trova gli elementi e i segni del suo linguaggio espressivo: i semi di diverse piante, come cardi, edera, bardane, diventano i materiali per sculture di piccole dimensioni, oppure i crini di cavallo che utilizza per realizzare la trama dei suoi “disegni” tridimensionali, esili tessiture a tutto tondo, installazioni impalpabili che possono stare nel palmo di una mano o anche occupare grandi ambienti. L’artista è guidata dalla stessa geometria interna dei suoi materiali, così da realizzare architetture fluttuanti, sorprendentemente leggere e fragili, ma al tempo stesso forti e solide, che rivelano il suo interesse sperimentale per lo spazio e insieme un’attenzione costante al mondo intimo e segreto delle cose. Superficie e spazio sono i temi principali dei suoi disegni. Le sue strutture lineari “crescono” da un punto della parte inferiore della pagina al bordo superiore, e sviluppano quello che lei definisce un “flusso in uscita, dall’interno verso l’esterno”. Otticamente sembra che possano crescere all’infinito e conquistare la stanza.

Christiane Löhr è nata nel 1965 a Wiesbaden e vive e lavora tra Colonia e Prato. Ha studiato con Jannis Kounellis alla Kunstakademie di Düsseldorf. Nel 2016 è stata insignita del XIX Premio Pino Pascali e la Kunsthaus Baselland di Basel le ha dedicato un’importante mostra personale. Ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati: Jason MacCoy Gallery, New York; Villa e Collezione Panza, Varese; MART Rovereto; Museum of Arts and Design, New York; Museum Wiesbaden; Fundació Pilar i Joan Miró, Palma de Mallorca; Kunsthalle Bern; Kunstmuseum Bonn; Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Torre Pellice; Vangi Sculpture Garden Museum, Shizuoka; Fattoria di Celle, Collezione Gori, Pistoia. Ha partecipato a mostre collettive in importanti gallerie e musei in Italia e all’estero: 49ª Biennale di Venezia (2001); Terre vulnerabili, HangarBicocca, Milano (2010); Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna (2013); The Human Condition, National Centre for Contemporary Arts NCCA, Mosca (2015). Nel 2018, lo scultore Tony Cragg l’ha invitata a realizzare una mostra presso lo Skulpturenpark Waldfrieden da lui fondato a Wuppertal. Nell’estate 2020 la casa editrice Hatje Cantz di Berlino ha pubblicato un’ampia monografia su Christiane Löhr e in ottobre un suo lavoro permanente sarà installato nella chiesa di San Fedele a Milano.

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05
Mar

Masayoshi Sukita. David Bowie ‘Heroes’

La mostra si compone di una quarantina di fotografie che illustrano la relazione tra Bowie e Sukita, tra scatti intimi e immagini della copertina dell’album.

ONO arte contemporanea presenta DAVID BOWIE “HEROES”: fotografie di Masayoshi Sukita, la prima mostra italiana dedicata al maestro della fotografia giapponese che ha immortalato e ispirato David Bowie per oltre 40 anni.

L’archivio di Sukita su Bowie è probabilmente uno dei più importanti di quelli che riguardano l’artista londinese. Sebbene il suo lavoro sia universalmente noto attraverso gli scatti iconici che illustrarono la copertina dell’album “HEROES” in pochi sanno che la relazione tra Bowie e Sukita si è negli anni trasformata in una relazione di amicizia che ha dato vita a un vero e proprio sodalizio tra i due artisti, nonché a scatti intimi e di disarmante bellezza per la loro quotidianità che sono presentati, alcuni per la prima volta, da ONO arte. La relazione tra Bowie e Sukita nasce nel 1972 quando il fotografo arriva a Londra per immortalare Marc Bolan e i T-Rex, e sebbene ignaro su chi fosse David Bowie, decide di andare ad un suo concerto perché irresistibilmente attratto dal cartellone di The Man Who Sold the World che lo promuoveva. Una volta entrato Sukita ricorda: “Seeing David Bowie on stage opened up my eyes to his creative genius. I watched Bowie perform with Lou Reed and it was so powerful, Bowie was different to the other rock and rollers, he had something special that I knew I had to photograph”.Continue Reading..

05
Mar

Micaela Lattanzio. Fragmenta-retrospezioni visuali

FRAGMENTA _ RESTROSPEZIONI VISUALI
Mostra personale di Micaela Lattanzio
A cura di Alessia Carlino
Ma’ Showroom gallery
Largo S. Agostino – Montefalco (Pg)

Dal 21 marzo 2015 al 21 maggio 2015
Vernissage sabato 21 marzo 2015 – ore 18,00

Organizzazione tecnica: David Pompili

Per un’apologia estetica della frammentazione
L’obiettivo non è il cuore ma la retina, afferma in un celebre testo Victor Vasarely, tratto dal saggio del 1970 intitolato L’opera plastica nella vostra vita quotidiana, un enunciato che incarna la volontà dell’artista di soddisfare quella capacità di immedesimazione dello spettatore con l’opera d’arte laddove “le naturali aspirazioni dell’uomo si rivelano strumento utile al godimento dei sensi”.
La retina è la componente anatomica maggiormente interessata nell’opera di Micaela Lattanzio, una visione sinottica conduce lo sguardo nei tasselli di una multiforme realtà de composta e frammentata che definisce i sedimenti di una ricerca votata a narrare la complessità dell’essere umano. Il procedimento tecnico, con cui l’artista giunge a dare sostanza alla sua concezione intellettuale, è la sintesi di un percorso formativo che la Lattanzio comincia in seno all’arte musiva.
Ogni fisionomia, ogni carattere peculiare di un volto o di un membro anatomico umano, innesca inedite modalità di composizione espressiva, in cui i caratteri di un’estetica immateriale afferiscono ad una ricerca puramente scientifica che spazia nella comprensione sistemica delle molecole.
Micaela Lattanzio de struttura l’io avviando un procedimento che giunge a smembrare l’unitarietà epidermica di partenza. Il corpo diviene un elemento di pura astrazione, non è più possibile attribuirgli una compagine spaziale, un peso specifico, un tempo definito. Continue Reading..

22
Feb

Giorgio Morandi. 1890-1964

Giorgio Morandi in mostra al Complesso del Vittoriano dal 27 febbraio al 21 giugno 2015

GIORGIO MORANDI
UNA STRAORDINARIA MOSTRA OLTRE 150 OPERE, DI CUI 100 DIPINTI NELL’ESPOSIZIONE PIÙ COMPLETA DEGLI ULTIMI VENT’ANNI

“Giorgio Morandi 1890-1964”, al Complesso del Vittoriano dal 27 febbraio al 21 giugno 2015, documenta la vicenda artistica del pittore bolognese attraverso opere di grande rilevanza che provengono da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private. Continue Reading..