Tag: Filippo Maggia

26
Nov

Nobuyoshi Araki. Araki Amore

a cura di Filippo Maggia

Questa mostra è inserita nelle celebrazioni ufficiali del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.

ARAKI AMORE
La Galleria Carla Sozzani presenta a Milano una mostra di Nobuyoshi Araki uno dei più grandi e controversi fotografi giapponesi contemporanei. Una selezione di più di ottanta opere, in gran parte inedite e realizzate negli ultimi due anni, dall’emblematico titolo “Araki Amore”, a cura di Filippo Maggia.

Nobuyoshi Araki è un artista generoso, infaticabile esploratore delle umane passioni e fine ritrattista, capace di mettersi in profonda relazione con il soggetto. In mostra i temi classici della sua fotografia – i nudi, il ritratto, le composizioni floreali, la caotica eppure ordinata città metropolitana – riletti e rielaborati col recupero dei negativi realizzati nei decenni passati.

La figura femminile appare nei suoi lavori più recenti meno ostentata e come evocata: nelle figure di danza della ballerina Kaori e nell’utilizzo di bambole e pupazzi che da sempre popolano il mondo onirico del fotografo, come fossero ricordi, o memorie o appunti lasciati sul diario sentimentale di una vita spesa a celebrare la bellezza e la caducità di ciò che è destinato a sfiorire.

L’universo femminile resta un mistero che Araki non si stanca di esplorare come dice al curatore: “Ti dirò una cosa che potrà sembrare estrema, assurda: io non so nulla sulla natura delle donne. Attraverso l’obiettivo cerco di arrivare all’essenza delle cose e, nel caso delle donne, di ciò che sono, il loro vivere quotidiano oppure la loro sessualità. Tutte però sono diverse l’una dall’altra, per questo continuo a scattare”.

Nei suoi lavori i temi dell’eros e della morte tornano costanti: “Dopo la mia reincarnazione a mia nuova vita, fotografia sarà la prima parola che pronuncerò. La fotografia è stata per me come un contratto lungo quasi sessant’anni. “La fotografia è amore e morte” – sarà il mio epitaffio.”

Araki appartiene a una generazione di artisti nipponici emersa dagli anni 1960, mentre il Giappone stava sperimentando uno sviluppo economico radicale e un’urbanizzazione senza precedenti a seguito del dopoguerra.
Le trasformazioni sociali e i cambiamenti culturali hanno influenzato il suo sguardo; per esempio, nei bar karaoke, nei giocattoli giapponesi e nelle scene di strada a Tokyo. Molte delle sue fotografie evocano i mostri mitici giapponesi, tratti dal genere cinematografico del Kaiju (film di fantascienza come Godzilla), che attaccano le città giapponesi.

In mostra alla Galleria Carla Sozzani anche tre nuove opere uniche, composizioni di più di 100 polaroid ciascuna, a colori e in bianco e nero, scelte e accostate dall’artista e un video- documentario che presenta, per la prima volta in Italia, Nobuyoshi Araki al lavoro in una sessione di nudo con la danzatrice Kaori, realizzato nel luglio dello scorso anno a Tokyo.Continue Reading..

03
Nov

Daido Moriyama. In Color

Daido Moriyama in Color

a cura di Filippo Maggia

Inaugurazione sabato 7 novembre 2015
dalle ore 15.00 alle ore 20.00

Per la prima volta in Italia un corpus di oltre cento fotografie a colori di Daido Moriyama, il maestro giapponese del bianco e nero. La Galleria Carla Sozzani presenta la mostra Daido Moriyama in Color a cura di Filippo Maggia.

“Il bianco e nero racconta il mio mondo interiore, le emozioni e i sentimenti più profondi che provo ogni giorno camminando per le strade di Tokyo o di altre città, come un vagabondo senza meta. Il colore descrive ciò che incontro senza filtri, e mi piace registrarlo per come si presenta ai miei occhi. Il primo è ricco di contrasti, è aspro, riflette a pieno il mio carattere solitario. Il secondo è gentile, riguardoso, come io mi pongo nei confronti del mondo.”

Hiromichi (Daido) Moriyama, nato a Ikeda, prefettura di Osaka, nel 1938, distingue così la sua produzione fotografica nella videointervista che introduce la mostra.

Apprezzato in tutto il mondo per la sua graffiante, sovente sgranata e sovraesposta, fotografia in bianco e nero, dalla fine degli anni Sessanta è andata imponendosi prima in Giappone e successivamente in ambito internazionale, come il primo vero sguardo rivoluzionario sulla società nipponica. Il 1969 è l’anno in cui Moriyama pubblica sulla rivista Provoke “Eros” il racconto di una notte con un’amante in una stanza d’albergo, e la serie interamente realizzata in un drugstore di Aoyama mentre fuori infuriava la protesta giovanile. Oggi, a distanza di cinquant’anni Moriyama presenta il suo lavoro a colori alla Galleria Carla Sozzani. Daido Moriyama in Color raccoglie per la prima volta una selezione di 130 fotografie inedite, realizzate tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, anni decisivi nei quali si è compiuta la formazione di Moriyama. La strada, teatro prediletto del fotografo giapponese, è il tema centrale del lavoro di quegli anni, periodo storico particolare per il Giappone che, dopo la ricostruzione e il boom economico successivi alla fine della seconda guerra mondiale, si trovò a vivere e affrontare l’occupazione americana e poi la contestazione studentesca, sull’onda di quanto accadeva in Europa e negli Stati Uniti. Continue Reading..