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Giu

Other Places. Mario Daniele e Marco Maria Zanin

VisonQuesT Contemporary photography presenta, come ultimo progetto di fine stagione, “Other Places” di Mario Daniele e Marco Maria Zanin. I due artisti sono legati al tema del paesaggio ed entrambi, con mezzi differenti sia per tecnica sia per contenuto, affrontano questo tema “storico” della Fotografia in modo particolare e innovativo, staccandosi dagli schemi, scavando oltre quello che vediamo e facendoci entrare in luoghi dove i paesaggi continuano oltre i margini della fotografia.

Mario Daniele con “Quel sentiero per il lago” ci conduce subito a uno spazio aperto, a una vastità non precisamente misurabile, dove l’uomo sente il potenziale eterno della natura. È un sentiero quasi non visibile, più esistenziale che fisico, che porta in un posto connotato soggettivamente e non in un luogo. Osserviamo delle piccole porzioni di terra bagnata da grandi laghi, dove anche noi spettatori ci confrontiamo con il nostro sguardo, dove il soggetto non è il singolo: il lago, la persona o la terra, ma la loro relazione.

Marco Maria Zanin sviluppa la sua ricerca progetto “Sicilia” nell’analisi e confronto tra due poli : da una parte ciò che appartiene al mondo dalle radici e dall’altra i fenomeni delle sovrastrutture dell’epoca contemporanea.
Come un vecchio emigrante, alla ricerca delle sensazioni provate da generazioni che lasciavano il Veneto in cerca di fortuna, Zanin prima parte per il Brasile, poi decide, accettando una proposta, al tempo stesso una sfida, di spostare il suo interesse verso sud. Attraversa il mare e parte per la Sicilia dove realizza questo lavoro, ancora una volta affrontando la storia di una terra dura, contadina, dove ritrova gli stessi temi e gli stessi elementi che hanno caratterizzato la sua ricerca.

Entrambi gli artisti ci suggeriscono che non ha importanza sapere dove siano questi posti, perché essi sono dappertutto, dentro e fuori, archetipi di un possibile paesaggio spirituale, tappe di un “atlante delle emozioni”, sono appunto “altri luoghi”.Continue Reading..