Tag: Isabella Nazzarri

23
Nov

Isabella Nazzarri. Vita delle forme

a cura di Ivan Quaroni

Sabato 3 Dicembre 2016 ore 18.30, C2 Contemporanea in collaborazione con ABC-ARTE inaugura la mostra personale di Isabella Nazzarri: Vita delle Forme a cura di Ivan Quaroni.

Che la forma non debba essere considerata come un segno portatore di significato, ma un contenuto essa stessa, lo sosteneva già Henri Focillon nel 1943, anno in cui dava alle stampe le Vie des Formes. Isabella Nazzarri ha realizzato, per lo spazio di C2, un nuovo ciclo di acquerelli su carta di medie e grandi dimensioni che rappresentano una riflessione sul valore cognitivo della forma e sul suo autosignificarsi. Riprendendo il concetto di illusione – e insieme quello di astrazione ambigua – già affrontato nella precedente mostra “Principio di indeterminazione” l’artista ha realizzato dei grandi acquerelli simili ad arazzi e stoffe, dove la forma viene percepita inizialmente come ornamento apparente per mostrare successivamente il proprio contenuto.

Le nuove opere del ciclo “Innesti” hanno una struttura schematica simile a quella dei pattern geometrici e delle texture dei tessuti. Le forme sono, infatti, distribuite sulla superficie della carta con una certa regolarità, tanto da produrre un’impressione ornamentale. Tuttavia, l’impatto esornativo si dissolve non appena ci avviciniamo all’opera per osservare la singolarità di tali forme. Forme la cui natura biomorfica, lo abbiamo detto, rimanda immediatamente alla complessione di microorganismi come i germi, i bacilli e i microbi, a qualcosa, insomma, che non ha nulla a che vedere con la gradevolezza dei florilegi ornamentali degli arazzi o della carta da parati, ma che piuttosto provoca nell’osservatore una sensazione d’inquietudine. Le sue forme liberate sembrano ora muoversi in un campo più vasto e, allo stesso tempo, convergere verso un ipotetico centro spaziale. Soprattutto negli acquerelli più grandi si ha la sensazione che la loro distribuzione non sia affatto casuale, ma che anzi segua una logica direzionale, per quanto aleatoria. Ecco perché l’impianto esornativo resta flebile, come un’impressione o un’illusione. Quello che emerge è il contrasto tra l’apparente schema d’insieme, statico come ogni impianto decorativo, e il caotico affastellarsi di forme differenti, che trasmettono un senso di pulsante, e insieme perturbante dinamismo. Questa antinomia, questa contraddizione che solo una fertile prassi sperimentale può generare, è uno degli aspetti più interessanti della recente indagine dell’artista.

In occasione della mostra ABC-ARTE pubblica il catalogo bilingue con la riproduzione di tutte le opere esposte e il testo critico del curatore Ivan Quaroni.Continue Reading..

13
Lug

Isabella Nazzarri. Albedo

A cura di Gabriella Damiani, Emanuela Romano e Valentina Bonomonte

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
GALLERIA OPERE SCELTE

Piazzetta Cattedrale
Centro Storico
Ostuni

16 – 31 LUGLIO 2016

INAUGURAZIONE SABATO 16 LUGLIO 2016
ORE 19:30

Un antico testo veneziano, un manoscritto della seconda metà del settecento, gelosamente custodito e sapientemente restaurato, oggi conservato presso la Biblioteca Diocesana di Ostuni, è l’elemento che ha ispirato “Albedo”, la mostra di Isabella Nazzarri che la Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni inaugurerà sabato 16 luglio 2016.

In mostra diverse opere realizzate sia su tela che su carta tra cui una tela dal titolo “Albedo” che rappresenta una reinterpretazione da parte dell’artista della marca tipografica dell’antico testo, disegnata da Lanchi ed incisa nei primi del ‘700 da Suor Isabella PICCINI, una delle rare e assai poco conosciute donne incisore dell’epoca.

La personale dell’artista livornese Isabella Nazzarri, curata in collaborazione con la Galleria Opere Scelte di Torino, simboleggia la seconda delle quattro fasi dell’alchimia rappresentate dai quattro colori della pittura greca; la mostra è un omaggio al bianco quale trasformazione e dissoluzione, nonché purezza e spiritualità. Le opere di Isabella Nazzarri evocano qualcosa di indefinito, elementi fitomorfi che danno vita a un’idea di sviluppo e germinazione. Dalle tele esposte, le forme emergono da un bianco nebuloso come se stessero nascendo da esso, mentre nelle carte le stesse forme astratte sono impostate rigorosamente su fondi neutri, ricordando le antiche tavole naturalistiche o mediche. Con una narrazione organica l’artista crea delle “figure astratte” che nascono da stati mentali e suggestioni emotive e conducono lo spettatore in una dimensione parallela, un universo di profili incredibili che ricordano delle surreali visioni microscopiche, cellule di organi in trasformazione, un mondo che si sta creando e autogenerando attraverso la mano della Nazzarri. Il percorso espositivo si snoda in un delicato susseguirsi di eteree fluttuazioni e colori evanescenti fino ad arrivare all’opera “Albedo” in cui le due donne, le due Isabelle, scavalcano tempo e spazio e si incontrano in quello che è e rimane l’unico loro gesto identificativo al di là dei secoli: il proprio segno. Quello della Nazzarri, caratterizzato da colori intensi, forti ma al tempo stesso evanescenti, si mescola al bianco candore delle tele e delle carte che, rievocando la città di Ostuni, diventano un inno al bianco, quale rappresentazione di metamorfosi, candore e misticismo. E quello di Suor Isabella, donna forte di spirito e dal piglio intraprendente, che obbligata dai costumi dell’epoca ad entrare in convento, con intelligenza e maestria, si dedica alla sua più grande passione: l’incisione. Il suo segno forte, insolito e deciso conferiva ai suo lavori unicità e pregio, rendendoli altamente riconoscibili. La lastra così fortemente incisa permetteva ai tipografi del periodo di stampare più volte le copie dei manoscritti, motivo per cui Suor Isabella divenne il più grande e richiesto incisore dell’epoca.
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