Tag: LO SPECCHIO CONCAVO

12
Ott

LO SPECCHIO CONCAVO

22.10.2016 – 27.11.2016

A cura di Sara Benaglia e Mauro Zanchi

Inaugurazione | sabato 22 ottobre 2016, ore 11.00
Palazzo della Misericordia, Via Arena 9, Bergamo

Sabato 22 ottobre, all’interno dell’antico Palazzo della Misericordia di via Arena 9, nel cuore di Città Alta, e nello Spazio ALT di Alzano Lombardo aprirà al pubblico Lo Specchio Concavo, una mostra collettiva costituita dalla ricerca di quaranta artiste internazionali, che hanno scritto la storia del contemporaneo privilegiando l’uso di fotografia e videoarte. La mostra accoglierà i lavori di Marina Abramović | Yael Bartana | Letizia Battaglia | Vanessa Beecroft | Elisabetta Benassi | Vanessa Billy | Barbara Bloom | Fatma Bucak | Angela Bulloch | Sophie Calle | Shannon Ebner |Tracey Emin | Haris Epaminonda | Stefania Galegati | Nan Goldin | Barbara Hammer | Dana Hoey | Emily Jacir | Joan Jonas | Kimsooja | Barbara Kruger | Ketty La Rocca | Zoe Leonard | Sarah Lucas | Anna Maria Maiolino | Joanna Malinowska | Eva Marisaldi | Zanele Muholi | Shirin Neshat | Rä di Martino | Catherine Opie | Marinella Pirelli | Cindy Sherman | Kiki Smith |  Alessandra Spranzi | Georgina Starr | Jemima Stehli | Rosemarie Trockel |Bettina von Zwelh | Francesca Woodman .

Se in ambito esoterico si tramanda che lo specchio concavo sia un mezzo per esercitare la capacità di osservazione più sottile della realtà e per focalizzare l’attenzione sul mondo astrale, studi di genere si concentrano sulle norme sociali stabilite che hanno fatto della donna lo specchio eterno dell’uomo. Pur desiderando rompere con un certo modo di specularizzazione decidono di non rinunciare a qualsiasi specchio. È Luce Irigary la prima a proporre di speculare convogliando la forza e il calore del sole nella concavità dello specchio, arma ustoria nell’antichità e mezzo per focalizzare l’attenzione sul mondo astrale e per esercitare la capacità di osservazione più sottile. Sibille, profetesse, streghe, vaticinanti e sciamani hanno utilizzato questo medium per migliorare le loro doti di chiaroveggenza. Fissavano nel cavo dello specchio attendendo immagini rivelatrici. Agivano telepaticamente, pensando per immagini.

Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento il femminismo conduce numerose artiste ad attaccare le gerarchie patriarcali, il linguaggio, il sistema educativo e la psicanalisi, che tendono ad associare le donne non solo alla passività ma anche alla mancanza. A partire dalle ricerche performative affermatosi in quegli anni, il medium fotografico diviene strumento di documentazione e testimonianza di una sperimentazione sul corpo femminile, che porta la dimensione privata dell’artista su un piano politico e sociale. La critica alle strutture di potere trasferisce negli anni Ottanta l’attenzione anche alla cultura di massa, sfidando la credibilità della fotografia come supporto veritiero di informazione autentica e facendo avanzare la nozione di postmodernismo critico in arte. Nonostante le battute d’arresto subite dal femminismo, in risposta al back-lash conservatore degli anni Ottanta, le ricerche radicali vengono continuate con declinazioni geografiche differenti e raccontano il modo in cui una intenzione politica di genere sia divenuta con il passare del tempo responsabilità personale.Continue Reading..