Tag: Marzia Migliora. Forza Lavoro

24
Feb

Marzia Migliora. Forza Lavoro

La Galleria Lia Rumma è lieta di presentare la personale di Marzia Migliora “Forza Lavoro” con inaugurazione il 18 Febbraio 2016 alle ore 19 presso la sede di Milano.
Il progetto espositivo prende le mosse dalla storia del Palazzo del Lavoro di Torino, realizzato da Pier Luigi Nervi nel 1961 in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia e della relativa esposizione internazionale dedicata al lavoro, a cura di Gio Ponti. A tale glorioso inizio sono seguiti anni di decadenza e incuria che hanno portato all’abbandono dei 47.000 metri quadrati della struttura. In un periodo di transizione dello stabile, tra un importante incendio avvenuto nell’agosto 2015 e l’imminente trasformazione in centro commerciale di lusso, l’artista ha scelto di frequentare il Palazzo attraverso una molteplicità di approcci. Marzia Migliora ha dato corpo e parola al Palazzo, trasformandolo in un testimone privilegiato di un’epoca e lo ha collegato attraverso le singole opere realizzate a molte delle tematiche ricorrenti nella propria ricerca: la memoria come strumento di articolazione del presente o l’analisi dell’occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale.
I tre piani della galleria ospitano esclusivamente nuove produzioni dell’artista, che ha concentrato per ogni livello un aspetto specifico della ricerca sul Palazzo. All’ingresso, l’installazione. L’ideazione di un sistema resistente è atto creativo introduce l’accezione più fisica della definizione di forza lavoro. La grande struttura di mattonelle in carbone pressato disegna infatti sul pavimento il modulo, in scala 1:1, del solaio a nervature isostatiche concepito da Nervi che intendeva così dare forma a ciò che avviene staticamente nella materia, attraverso la distribuzione delle linee di forza sulla superficie. Salendo al piano superiore troviamo una serie fotografica intitolata In the Country of Last Things che presenta cinque impressioni ottenute da dispositivi a foro stenopeico costruiti dall’artista assemblando frammenti vari delle vite passate del Palazzo e lasciate a impressionare per lungo tempo negli spazi dismessi. A fianco delle stampe e delle macchine stenopeiche una serie di monocromi neri ottenuti dalla lavorazione dei residui di combustione rimasti dopo il recente incendio e da altre polveri scure ottenute come scarto della lavorazione di metalli. Il gesto di impastarle in maniera pittorica ne dà una visualizzazione e rende tangibile la loro presenza nelle nostre vite: i cosiddetti composti organici volatili di origine antropica, dannosi per la salute, sono tanto impercettibili quanto onnipresenti nella nostra quotidianità, così dipendente dai derivati del petrolio e dalle loro infinite lavorazioni.Continue Reading..

17
Feb

Marzia Migliora. Forza Lavoro

La Galleria Lia Rumma è lieta di presentare la personale di Marzia Migliora “Forza Lavoro” con inaugurazione il 18 Febbraio 2016 alle ore 19 presso la sede di Milano.
Il progetto espositivo prende le mosse dalla storia del Palazzo del Lavoro di Torino, realizzato da Pier Luigi Nervi nel 1961 in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia e della relativa esposizione internazionale dedicata al lavoro, a cura di Gio Ponti. A tale glorioso inizio sono seguiti anni di decadenza e incuria che hanno portato all’abbandono dei 47.000 metri quadrati della struttura. In un periodo di transizione dello stabile, tra un importante incendio avvenuto nell’agosto 2015 e l’imminente trasformazione in centro commerciale di lusso, l’artista ha scelto di frequentare il Palazzo attraverso una molteplicità di approcci. Marzia Migliora ha dato corpo e parola al Palazzo, trasformandolo in un testimone privilegiato di un’epoca e lo ha collegato attraverso le singole opere realizzate a molte delle tematiche ricorrenti nella propria ricerca: la memoria come strumento di articolazione del presente o l’analisi dell’occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale.
I tre piani della galleria ospitano esclusivamente nuove produzioni dell’artista, che ha concentrato per ogni livello un aspetto specifico della ricerca sul Palazzo. All’ingresso, l’installazione. L’ideazione di un sistema resistente è atto creativo introduce l’accezione più fisica della definizione di forza lavoro. La grande struttura di mattonelle in carbone pressato disegna infatti sul pavimento il modulo, in scala 1:1, del solaio a nervature isostatiche concepito da Nervi che intendeva così dare forma a ciò che avviene staticamente nella materia, attraverso la distribuzione delle linee di forza sulla superficie. Salendo al piano superiore troviamo una serie fotografica intitolata In the Country of Last Things che presenta cinque impressioni ottenute da dispositivi a foro stenopeico costruiti dall’artista assemblando frammenti vari delle vite passate del Palazzo e lasciate a impressionare per lungo tempo negli spazi dismessi. A fianco delle stampe e delle macchine stenopeiche una serie di monocromi neri ottenuti dalla lavorazione dei residui di combustione rimasti dopo il recente incendio e da altre polveri scure ottenute come scarto della lavorazione di metalli. Il gesto di impastarle in maniera pittorica ne dà una visualizzazione e rende tangibile la loro presenza nelle nostre vite: i cosiddetti composti organici volatili di origine antropica, dannosi per la salute, sono tanto impercettibili quanto onnipresenti nella nostra quotidianità, così dipendente dai derivati del petrolio e dalle loro infinite lavorazioni.Continue Reading..