Tag: Planar

17
Giu

Carlos Casas: Extreme Land. Performance audio-video

Ramdom, GAP e Planar presentano
Carlos Casas: Extreme Land. Performance audio-video

Martedì 7 Luglio 2015, Carlos Casas, rinomato filmaker e artista visivo, realizzerà a Bari, presso Planar una performance audio-video live, a partire dalle 19.00.
L’evento è promosso dall’associazione RAMDOM all’interno del progetto di Indagine sulle Terre Estreme e GAP (Galleria d’Arte Partecipata), in collaborazione con Planar.

Al tramonto, sul terrazzo dell’Hotel Imago in cui Planar ha sede, l’artista spagnolo realizzerà un intervento sonoro con field recording estratti dalle innumerevoli mappature audio da lui realizzate durante i suoi viaggi di documentazione nelle estremità del mondo. A seguire, sui muri ciechi degli edifici adiacenti saranno proiettate alcune parti della sua trilogia End, con una sonorizzazione live.
End è una trilogia dedicata alle condizioni più estreme del pianeta, in particolare Patagonia, Mare di Aral e Siberia. Il lavoro è stato premiato da prestigiosi festival internazionali come Torino, Madrid, Buenos Aires e Città del Messico e nel 2010 è stato esposto presso l’Hangar Bicocca, in una mostra curata da Andrea Lissoni.

Indagine sulle Terre estreme, è un progetto lanciato da Ramdom nel 2014, all’interno del progetto GAP. A partire dalla fine delle terre di Puglia, artisti, studiosi, curatori, operatori culturali e cittadini stanno prendendo parte ad un processo di indagine e produzione artistica sul concetto delle Terre Estreme. Dopo il ricco programma di workshop, residenze, ed eventi del 2014 una nuova edizione si è ufficialmente aperta con il lancio della call per la selezione di artisti e ricercatori che prenderanno parte al workshop Default15 e con il progetto di residenza di Carlos Casas.Continue Reading..

01
Giu

Travelling Photography – Talk con Giovanna Silva/Humboldt Books

Planar ha il piacere di ospitare Giovanna Silva, membro del nostro comitato scientifico: un interessante excursus dalla produzione fotografica dell’autrice fino alla fondazione della casa editrice Humboldt Books.

Un importante appuntamento con una autrice tra le più interessanti del panorama europeo contemporaneo. Giovanna Silva fonda la sua attività di ricerca sullla volontà di provare i limiti della libertà di movimento. I suoi numerosi viaggi, sono uno strumento per ridisegnare ogni volta i confini fisici e culturali della conoscenza del mondo. Attraverso le sue immagini, ci porterà in viaggio con lei ripercorendo tutto il suo percorso di ricerca fino ai progetti più recenti e futuri. Parleremo di libri; della casa editrice che ha fondato Humboldt Books e che da tre anni conduce un progetto affascinante fra fotografia, arti visive e narrativa. Humboldt Books ripropone, in chiave contemporanea, il libro di viaggio nato dalle grandi esplorazioni scientifiche del XVII e XIX secolo; con un approccio interdisciplinare, attento alla ricerca visiva contemporanea, Humboldt propone uno sguardo non convenzionale sui territori esplorati.

Giovanna Silva vive e lavora a Milano. Dal 2005 al 2007 ha collaborato con la rivista Domus mentre dal settembre 2007 al settembre 2011 è stata Photoeditor della rivista Abitare. Per Abitare ha fotografato Renzo Piano e Zaha Hadid per i numeri speciali Being. Ha pubblicato Desertions, A+M Bookstore; Orantes, Quodlibet; Baghdad, Green Zone, Red Zone, Babylon, Mousse Publishing; Narratives/Relazioni: Libya: Inch by Inch, House by House, Alley by Alley, Mousse Publishing; Fox-Trot Gate, Cyprus, Mousse Publishing.
Ha partecipato alla 14.Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con il progetto Nightswimming, Discotheques in Italy from the 1960s until now.
Fa parte della redazione della rivista San Rocco ed è direttrice editoriale e fondatrice di Humboldt Books.

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14
Mag

The Reverse Projection – Talk with Luca Andreoni

Photography originates from the perspective machine and retains its mechanical structure. However, the images produced are the result of a relationship between the world and the observer, which is accomplished in the darkness of the camera obscura. That’s why photographs, unlike the instrument that produces them, are ambiguous images, a product of a meeting and not mere extraction of a frame from a sequence. The talk aim to outline some aspects of the influence of the presence of the photographer, from biographical and personal to the historical and intellectual aspects.

Planar has the pleasure to host one of the members of its scientific committee, proposing – in a riveting lecture / dialogue – an interesting excursus from history of photography to the personal photographer’s point of view.

Luca Andreoni starts his photographic career in the eighties, he led an isolated research deeply influenced by the American landscape photography: Robert Adams, Lewis Baltz, Stephen Shore. In 1995 he took part in the project “Archive of Space” promoted by Provincia di Milano. The years between 1994 and 2006 were marked by his artistic alliance with Antonio Fortugno; he then ventured onto a solo career. His rigorous work is well known in the world of photography and contemporary art and many prestigious institutions have requested his participation in important exhibitions and publications.

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29
Apr

Ibidem by Giovanni del Brenna

Planar presenta venerdi 8 maggio ore 18,30

Ibidem is a project about globalization, about the lack and the loss of roots, about the mutation of cities.

I started this project in New York in 2002 after realizing that the pictures I took at the time could have been shot in some of the other cities I had lived in. Back to Milan I confirmed my first intuitions and decided to continue shooting other “global” cities. The project, published as book in July 2014, includes the following cities: Los Angeles, New York, London, Paris, Milan, Berlin, Singapore, Hong Kong, Shanghai, and Tokyo.

The idea is to create a virtual city, mixing of all the photographed metropoles, that depicts the transition cities are going through today.

I am Italian, I was born in Genova (Italy) but I never lived there. I grew up in Rio de Janeiro, Brazil, where I attended the French school. I graduated in Milan and I lived in Lisbon, Lille, Paris, Naples, London, Rome and New York. There I obtained the Documentary and Photojournalism certificate of the International Center of Photography; it followed my master degree in Mechanical Engineering (Politecnico of Milan).

This project aims at being a subjective point of view on the evolution of great cities. These are converging towards each other while distancing themselves from their countries of origin. It is my point of view, the point of view of a member of the so-called “international community” : a “displaced” person.

Giovanni del Brenna Ibidem
Presentazione e book signing

Planar presenta per la prima volta a Bari il libro Ibidem di Giovanni del Brenna.
Il progetto Ibidem: una ricognizione, sulla metamorfosi delle grandi città, che tendono sempre più a somigliare l’una all’altra, a diventare lo “stesso posto” (in latino: ibidem). Da questa ricerca, realizzata utilizzando una Leica tradizionale con pellicola a colori e durata sette anni, ha preso poi forma un libro, con i testi dell’antropologo Marc Augé e della storica della fotografia Carole Naggar.

Nato a Genova ma cresciuto a Rio de Janeiro, italiano di cultura francese, Giovanni Del Brenna ha poi vissuto tra Lisbona, Lille, Parigi, Londra, Milano, Napoli, Roma e New York, nutrendo il proprio lavoro di questo continuo transito fra luoghi diversi.
Proprio a New York (dove studia all’International Center of Photography) capisce che molti degli scenari che percorre e che sceglie di fotografare, avrebbero potuto essere messi a fuoco altrove.

Nasce così l’idea di abbinare le immagini di alcune metropoli attraversate nel corso del tempo (fra cui anche Los Angeles, Londra, Berlino, Singapore, Hong Kong, Shanghai e Tokyo), per comporre il ritratto di un’unica città virtuale: Ibidem.

Il progetto è stato prodotto ed esposto per la prima volta in Francia nel 2011, nell’ambito della mostra “Nos Vi[ll]es” all’Arsenal di Metz.
Il libro, edito in Olanda dal fotografo stesso, rende ancor più esplicito il suo obiettivo di “perdersi in una città immaginaria non sapendo più dove si è: si pensa di essere da qualche parte, si percepisce questo mondo come familiare, ma si è altrove”.

http://vimeo.com/101744029

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15
Apr

Alessia Bernardini. Percorsi di autoproduzione. Becoming Simone e altre storie

Venerdì 17 Aprile – ore 18.00
Planar – via Altamura 24, Bari

Alessia Bernardini
Percorsi di autoproduzione. Becoming Simone e altre storie

Planar presenta il lavoro fotografico di Alessia Bernardini, che ci parlerà di quei progetti che l’hanno portata a sperimentare l’autoproduzione nel campo della fotografia, combinando così la ricerca creative e narrative a quella della promozione e valorizzazione del proprio lavoro. In questo incontro Alessia ci parlerà in particolar modo di Becoming Simone, un photobook che, dandole l’opportunità di partecipare a diversi premi e festival, le ha permesso di tessere relazioni nazionali e internazionali. Il lavoro di Becoming Simone, iniziato nel 2010, si è composto mano a mano, attraverso interviste,raccolta d’immagini d’archivio e ricerca di nuovi scatti e nella forma del libro ha trovato il suo linguaggio finale.
Personalmente “pensare per libri” mi dà la possibilità di aggiungere un livello narrativo e esperienziale alla storia, attraverso le scelte grafiche, produttive e sensoriali che mano a mano bisogna fare. Ho deciso di autoprodurmi, cosa che è stata sia bella che molto faticosa, ma all’oggi lo rifarei. Per fare questo è come se fossi diventata una piccola casa editrice, ma questa è una parte ancona tutta in itinere

Il libro è stato stampato tra Aprile e Maggio del 2014 presso Fontegrafica (www.fontegrafica.it) in 250 copie di cui 30 in edizione limitata.
Ha vinto il primo premio al Selfpublishing Riga e ed è stato nominato tra i finalista del Kassel Dummy Awards 2014, la cui mostra ha girato in diverse città, nazionali e internazionali.
Fa parte della collezione permanente di Zine of The Zone ed è inserito all’interno della mostra TIP (The Italian Photobook) curata da MICAMERA.
Becoming Simone è stato esposto a Modalità d’uso per Palinsesti (Udine), BIOGRAPHIE III-Photogalerie( Vienna) e Italian Happening- Salon für Kunstbuch (Vienna).

Alessia incontrerà il pubblico per confrontarsi sul tema dell’autoproduzione e sui percorsi che lei ha trovato per la veicolazione dei suoi progetti nel mondo della fotografia contemporanea.

Durante l’incontro l’autrice firmerà i volumi di “Becoming Simone” che saranno in vendita presso Planar.

http://becomingsimone.tumblr.com/

Planar
Via Altamura, 24
70121 – Bari
www.planar.ph
info@planar.ph